Il futuro della plastica è green: il summit di Confartigianato 

Il futuro della plastica è green: il summit di Confartigianato 

Martedì 28 novembre a Gallarate, si è tenuto l’evento “Il futuro della plastica è green - strategie di competitività per le aziende”: conferenza sulla sostenibilità nei prodotti e nei processi, nell’uso di nuovi materiali, nella relazione con i territori, le comunità, le persone, i collaboratori, i fornitori e i clienti, nella trasparenza delle decisioni e delle scelte aziendali. 

I temi trattati vertevano sulle modalità con cui le imprese possono adeguarsi ai principi ESG, cosa debbano fare, come e quando.

Omniaplastica era presente con il contributo di Luca Castellanza, Group Managing Director, per condividere spunti di riflessione e azione.


Le nuove regole della sostenibilità

L’Unione europea sta dettando regole sempre più stringenti in tema di sostenibilità ambientale: venti regolamenti in poco meno di undici mesi che impongono una serie di direttive che peseranno, soprattutto, sulle piccole e medie imprese. 

L’adeguamento a queste direttive è solo parte dello scenario che attende gli imprenditori e che fa i conti con i principi ESG - Environmental, Social e Governance, che finalmente regolamentano in maniera concreta l’operatività sostenibile delle imprese.
“Non adeguarsi ai principi ESG” ha chiarito Mauro Colombo, amministratore delegato di Artser, “potrebbe escludere le imprese dal mercato, portare alla perdita di alcuni clienti e a ricevere un giudizio di merito negativo dalle banche, che oggi guardano in maniera imprescindibile al “rating di sostenibilità” come sigillo di garanzia di un’azienda”.

Un docufilm per capire meglio la sostenibilità d’impresa

Affinchè il messaggio “sostenibile” arrivasse forte e chiaro, è stato realizzato da Confartigianato Imprese-Territorio un docufilm che ha richiesto un’inchiesta durata più di cinque mesi che ha visto il coinvolgimento di grandi e piccole imprese, laboratori di prototipazione, docenti universitari e artisti.

Cristiano Citterio, Product Regulatory Affairs Manager R&D di LATI – Industria Termoplastici Spa., ha parlato delle direttive europee che chiedono prodotti con un contenuto ridotto di sostanze chimiche pericolose e sul loro impatto sulla produzione, ricordando che l’Italia occupa una fra le prime posizioni in Europa sul fronte del riciclo.

Per Michele Bandera, membro del Consiglio di Amministrazione della Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera Spa, «i principi ESG si traducono in “fare bene impresa”, che consiste nel generare ricchezza per la propria azienda e per la comunità.  Il processo, secondo Bandera, è strettamente collegato anche al mondo dei giovani, che con la digitalizzazione portano un grande apporto di attenzione e sicurezza ambientale e ha rilevato come alcuni percorsi degli Istituti Tecnici Superiori siano molto più centrati su ciò che serve alle imprese rispetto ad alcune facoltà universitarie.

Gian Luca Ranzato, titolare della Color Plast Srl, sottolinea come le grandi aziende siano un importante driver per la sostenibilità e siano in grado di trascinare anche la piccola media impresa verso il cambiamento. 

Impegno concreto

Luca Castellanza, per Omniaplastica, ha ben rilevato come le tempistiche di cambiamento imposte da Bruxelles per adeguarsi ai principi ESG siano stringenti. Le imprese che non sono preparate o interessate al cambiamento fanno “greenwashing”, agendo più in teoria che in pratica.
“È importante che le imprese cambino i loro comportamenti ma un nuovo mindset è richiesto anche ai consumatori e il nostro compito è anche quello di formare giovani che possano essere in grado di affrontare questi nuovi parametri ambientali con competenza”.

È d’accordo anche Davide Zucchelli della Plastì Srl: “acquisire nuove professionalità è fondamentale per affrontare questo percorso che, però, richiede alle imprese uno sforzo economico impegnativo”.
E se, da un lato, ci sono Bandi destinati ad aiutare le imprese in questo percorso sostenibile, dall’altro sentiamo la necessità di una più puntuale regolamentazione nel settore delle materie plastiche. 

La via individuata da tutti è la cooperazione.
Partnership virtuose sono la via per la sostenibilità, che deve essere urgentemente percorsa.
Siamo già in cammino.

Vedi il docufilm